Vigevano è una bellissima città d’arte, eppure poco conosciuta, tra Milano, Pavia e Novara, a quasi 40 km per le prime due, 25 km per la terza.

Presentazione

La città è un piccolo gioiello di armonia architettonica, disegnata come «città ideale» alla fine del XV secolo da Leonardo da Vinci e Bramante, protetta da potenti mura dei duchi degli Sforza e dei Visconti.
Si trova nella regione storica della pianura padana denominata Lomellina, territorio ad ovest del Ticino e a nord del Po che era fortemente boscoso fino al Rinascimento, dove i signori venivano a cacciare.
Vigevano è una città dinamica vicino al Ticino, con festival e musica, il cui affascinante centro storico vanta graziosi negozi, vicoli pedonali, caffè e tranquille terrazze.
La Piazza Ducale è una delle piazze più belle d’Italia, per la sua armonia, stile e prospettive, circondata dal Palazzo Ducale con il Castello Visconti Sforzesco, la Torre del Bramante e il Duomo di Sant’Ambrogio.
Il castello ospita interessanti musei, tra cui il Museo dedicato a Leonardo, il Museo delle Calzature e il Museo Archeologico della Lomellina.

Scopriamo qui di seguito i luoghi più belli e notevoli di Vigevano…

1. Piazza Ducale a Vigevano

Fu Ludovico Sforza il Moro a volere questa piazza alla fine del XV secolo, ridisegnando la Piazza dei Mercanti per creare un ingresso magistrale verso il suo castello. Fu disegnata da Bramante e forse anche da Leonardo da Vinci, quest’ultimo avendo innanzitutto canalizzato i corsi d’acqua circostanti.
L’effetto è infatti magistrale, con i suoi portici, la Torre del Bramante e la facciata della Cattedrale di Sant’Ambrogio, oltre a graziosi affreschi sulle facciate. È una delle più belle opere urbane del Rinascimento, armoniosa e con una splendida prospettiva. Il maestro d’orchestra Toscanini, che si rilassava sulla terrazza, indicava la piazza come una “sinfonia musicale”. Prima di essere nominata Piazza Ducale, fu anche designata Piazza Duomo.
L’aspetto attuale, rompendo con la «porta d’accesso» del castello, risale tuttavia al 1680, quando il quarto lato fu chiuso con la nuova facciata sorprendentemente concava della cattedrale, per iniziativa del vescovo, architetto e matematico Juan Caramuel y Lobkowitz. In precedenza, sul lato occidentale c’erano due archi trionfali per entrare nel castello, con una lunga rampa di pietra che passava per l’ingresso sotto la torre.
Sotto i portici con i loro caffè e terrazze ombreggiate, ci sono 84 colonne con capitelli tutti diversi e sopra i medaglioni che rappresentano personaggi storici e proverbi. Gli ornamenti comprendono affreschi, bifore e fregi attribuiti al Bramante.
Al secondo piano del bar Largo 34 si trova la Sala dell’affresco i cui bellissimi affreschi sono giunti quasi intatti.

2. Castello Ducale Visconti-Sforzesco

Il complesso fortificato di Vigevano è uno dei più grandi d’Europa di questo tipo, costruito nella seconda metà del XIV secolo dai Visconti. Da edificio militare fu trasformato in palazzo ducale sotto gli Sforza di Ludovico il Moro da Bramante e forse anche da Leonardo da Vinci, per creare un grandioso edificio.
La sua estensione supera 7 ettari, di cui 2,5 coperti, con cinque piani, di cui si può esplorare attraverso uno dei numerosi accessi una parte grande e affascinante. I suoi prati ospitano manifestazioni e concerti.
Dall’antico Palazzo Ducale, il Castello Maschio, è possibile visitare con una guida la Sala dell’Affresco con scene di caccia, ricreazione degli Sforza, e le antiche prigioni.
Si scopre anche la salita sulla Torre del Bramante, la falconeria, la Loggia delle Dame o le Sale di Beatrice d’Este, creata da Bramante. La Cavallerizza sono grandiose Scuderie con mostre d’arte.
Una grande strada coperta chiamata anche “livello superiore”, è un vero capolavoro di ingegneria militare medievale, lunga 167 metri e larga 7, costruita nel 1347, che permette ai signori di accedere incognito al castello, pure di fuggire se necessario.
Il castello ospita diversi musei (vedi sotto), tra cui la Leonardiana dedicata a Leonardo da Vinci, che conserva copie di importanti manoscritti o modelli delle macchine per l’acqua e altri, il Museo Internazionale delle Calzature e il Museo Archeologico.

3. Torre del Bramante

Questa torre è un simbolo di Vigevano, il punto più alto della città alta di quasi 56 metri, ma di cui si può salire solo in parte con un centinaio di gradini, fino alla prima terrazza con i suoi merli a 31 metri di altezza. Da qui si ha una bella vista sui tetti e sul castello. Il campanello è chiuso al pubblico.
La sua prima costruzione come torre comunale iniziò nel 1198, ma assunse il suo aspetto attuale sotto Ludovico il Moro con il lavoro del Bramante alla fine del XV secolo per costruire la parte superiore, ispirandosi alla Torre Filarete del Castello Sforzesco di Milano costruita qualche anno prima. La sua forma conta tre corpi quadrati sovrapposti di sezione decrescente

4. Cattedrale di Sant’Ambrogio e Museo del Tesoro

Chiudendo la Piazza Ducale con la sua sorprendente facciata concava del XVII secolo, la Cattedrale di Sant’Ambrogio risale al XVI secolo sotto Francesco II Sforza. La facciata fu in particolare sostituita per dare maggiore simmetria alla piazza.
Il grande campanile adiacente risale al XV secolo, ma fu completato nel XIX secolo.
Conserva opere d’arte, tra cui dipinti del XVI secolo della scuola locale, un polittico attribuito alla scuola di Leonardo e un Paliotto del XVIII secolo.

Il Museo del Tesoro del Duomo, accessibile da Piazza Sant’Ambrogio, è ospitato nella loggia del Palazzo Vescovile. La sua collezione è notevole, ornando belle sale tra cui la Sala degli Argenti con oggetti sacri e preziosi di diverse epoche, tra cui oreficerie, casseforti, paramenti, Vangeli unici, le tavole della Passione del Cristo di Ferrari del XVI secolo, o gli arazzi fiamminghi di Bruxelles al piano di sopra.

5. Museo delle Calzature Pietro Bertolini

Situato al primo piano delle Scuderie del castello, il Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini ospita un’importante collezione permanente di calze, artigianato storico a Vigevano, che avrebbe anche inventato il tacco a spillo (disputato con Parigi però). È descritto in particolare la moda associata dal XV secolo agli anni ’70, basica o improbabile. Pezzi unici sono esposti, e personalità illustrano questa moda, con le loro scarpe: dalla Pianella di Beatrice d’Este al tacco di Marylin Monroe, la babbuccia papale, la scarpa di star Nba, fino ai sandali da cerimonia dei popoli artici, pantofole di raso, stivaletti della Belle Epoque, ecc

6. Museo Leonardiana

Ospitato in belle sale del castello ducale, il Museo Leonardiana è dedicato a Leonardo da Vinci, esponendo modelli di molte delle sue opere e riproduzioni in formato multimediale. Non ci sono creazioni originali presenti, ma copie accuratamente fatte. Porta anche aneddoti e curiosità legate alla vita di Leonardo da Vinci e al suo rapporto con Vigevano dove fu impiegato alla corte degli Sforza.
In particolare, le riproduzioni dei disegni e dei taccuini scritti da Leonardo durante i suoi studi, nella pinacoteca multimediale delle riproduzioni in scala reale dei dipinti più famosi del maestro, e una sala dedicata ai Codici di Da Vinci.

7. Museo Archeologico della Lomellina

Con ingresso libero, il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, presenta in modo pertinente una ricca collezione di reperti provenienti dai reperti archeologici presenti sul territorio. La mostra è organizzata in periodi storici.
Si trovano una sezione Preistoria (dalla Protostoria al Mesolitico), una sezione dedicata alle necropoli dell’epoca celtica e romana, o una sala dedicata alla vita quotidiana alla fine del Medioevo.

8. Ecomuseo del Mulino di Mora Bassa

A 2 km dal centro, l’Ecomuseo Mulino di Mora Bassa a Roggia Mora fa parte dell’itinerario interessante a Leonardo da Vinci. Sul fiume Ticino, è un mulino risalente al XV secolo, che fu dono di matrimonio di Ludovico il Moro alla moglie Beatrice d’Este.
Oggi ospita un museo didattico con 50 riproduzioni in miniatura delle macchine progettate da Leonardo da Vinci, tratte dai Codici, tutte funzionanti. All’esterno si trova il sistema di regolazione delle acque di Leonardo.
Anche la storia dell’irrigazione e dell’agricoltura della regione è documentata da pannelli.
A circa 1,5 km a nord-est si trova la centrale idroelettrica Enel “Ludovico Il Moro” ancora in funzione.

Altri luoghi di Vigevano

Chiesa di San Pietro Martire

Costruita a metà del XV secolo, San Pietro Martire fu associata al convento domenicano. È in stile gotico lombardo con campanile a base ottagonale, coro poligonale e cripta.

Chiesa di San Francesco

La Chiesa di San Francesco fu costruita fuori le mura a partire dal 1379, con il convento francescano. Fu ampliata e orientata in modo diverso a metà del XV secolo con una ricostruzione radicale. Fu fortemente ristrutturata nel XIX secolo con uno stile neogotico all’interno, sopraelevata e coperta di volte.

Gastronomia

Vigevano e la Lomellina hanno tradizionalmente produzioni di salumi soprattutto salami, tra cui salumi d’oca, formaggi e piatti a base di riso, molto coltivato nei dintorni.
Tra i piatti citiamo ad esempio minestroni e risotti ottenuti saltando il riso con pancetta, cipolla e salame; ravioli agli asparagi; piatti di maiale, manzo, oca e pesce ticinese. Per quanto riguarda il formaggio locale, piuttosto il Taleggio.
A Vigevano si produce una torta chiamata Dolceriso del Moro, che sarebbe stato elaborato per gli ospiti di Beatrice d’Este nelle cucine del castello sforzesco nel 1491, fatto di riso, profumato con acqua di rose, cedro candito e mandorle.

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