La Basilica di Santa Anastasia è una chiesa domenicana e la più grande di Verona, edificio gotico di origine medievale, che sorge su una piccola piazza vicino al Ponte di Pietra e all’Adige. Su questa si vede la chiesa di San Giorgetto, e a sinistra della facciata si accede al cortile interno del conservatorio con un arco sormontato dalla Tomba di Guglielmo da Castelbarco, podestà di Verona, primo esempio di questo stile di tomba che ispirò successivamente le Arche Scaligere.

Storia e descrizione

Originariamente era un tempio costruito da Teodorico il Grande, e dedicato a Santa Anastasia che fu una vergine martirizzata durante le persecuzioni di Diocleziano, intorno al 304 d.C.
La chiesa fu ricostruita tra il 1280 e il 1400 con i frati domenicani, e dedicata a San Pietro da Verona. Quest’ultimo predicatore e inquisitore domenicano visse dal 1205 al 1252, e fu conosciuto per la sua lotta contro i catari.

Questa basilica gotica ha una facciata in mattoni che è rimasta incompiuta, senza essere stata ricoperta di marmo come previsto. Il suo bel portale quattrocentesco si inserisce invece nella struttura gotica del 1330, con marmi tricolori. Gli archi con tre lunette contengono le rappresentazioni della Santissima Trinità affiancate da San Giuseppe e dalla Vergine. Nei due occhiali più piccoli si vedono il vescovo che guida il popolo e San Pietro da Verona che conduce i frati. L’arco è decorato con sei scene della vita di Gesù. Il campanile raggiunge i 72 metri di altezza.

L’interno con le sue tre navate coperte da volte a crociera è maestoso, la cui navata centrale è sostenuta da 12 potenti colonne in marmo bianco e rosso di Verona con capitelli gotici.
Ai piedi delle prime due colonne sono seduti due gobbi con una acquasantiera sulla schiena, installati verso la fine del XVI secolo. Quello di destra è attribuito al figlio maggiore del celebre Paolo Veronese, Gabriele Caliari. Nella tradizione locale simboleggiano lo sforzo dei poveri per contribuire alla costruzione della chiesa, e toccare la gobba porterebbe fortuna.
Il suo pavimento è rimasto invariato dal 1444 con i suoi tre colori : bianco e nero che ricordano i monaci domenicani, e rosso che ricorda il martirio di San Pietro di Verona.

Ospita importanti opere d’arte, con bellissimi altari e splendidi affreschi, come nella Cappella Pellegrini la cui pittura sull’arco fu realizzata da Pisanello tra il 1433 e il 1438. Una parte fu persa dall’acqua piovana che filtrava dal tetto. Illustra in uno stile fiabesco la storia di San Giorgio che deve salvare la principessa dal drago.

La Cappella Cavalli è stata dipinta nella seconda metà del XIV secolo da Altichiero, con molti dettagli tra cui i cavalieri della famiglia Cavalli che sono presentati dai santi alla Vergine.

La statua di Cortesia Serego (1432), che morì in battaglia nel 1386 guidando le truppe di Antonio della Scala lo mostra sul suo cavallo con la spada in mano, tra due armaioli che spalancano drappi e sopra l’Arcangelo Michele che sfodera la spada.

Per la sua eccellente acustica, ospita spesso concerti di musica sacra.

Informazioni

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