Vicino all’Adige e al Ponte Navi, la Chiesa di San Fermo Maggiore è di stile gotico raffinato che è stato diffuso in Italia dall’Ordine dei Frati Minori, con le sue guglie e i suoi pinnacoli.
L’interno conserva al livello inferiore la chiesa benedettina più antica, bellissima espressione dell’architettura romanica locale con le sue quattro navate.

Panoramica storica

Questa chiesa è legata ai fratelli martiri Fermo e Rustico, uccisi nel 304 d.C. sulle rive dell’Adige in questo luogo secondo la tradizione, la cui storia è narrata nei bassorilievi in bronzo che adornano il portale, realizzati da Luciano Minguzzi nel 1997. Un primo edificio fu costruito nel V secolo in loro onore, e le loro reliquie vi furono deposte tra 755 e 759.
La chiesa fu rasa al suolo dai benedettini all’inizio dell’XI secolo per costruire il monumento romanico su due livelli, quello inferiore per conservare le reliquie, e un campanile completato nel XIII secolo.
Tra il 1261 e il 1350 i francescani ricostruirono la chiesa superiore, dando all’atrio in facciata la sua forma attuale. Nel corso del tempo furono aggiunti altari, cappelle e monumenti funerari.
Le reliquie furono trasferite nella chiesa superiore nel 1759 per proteggerle dalle inondazioni.

Descrizione

La facciata principale di San Fermo è divisa in due parti, la parte inferiore dell’epoca romanica, in blocchi di pietra e decorata dai francescani con pilastri con archi, finestre ogivali e cornicioni. La parte superiore è di epoca gotica, con mattoni alternati a pietre di tufo.
Il grande portale ha una porta in bronzo di Luciano Minguzzi i cui 24 pannelli rappresentano le storie dei santi Fermo e Rustico.
Alla sua sinistra si trova l’arca di Aventino Fracastoro, medico e amico di Cangrande I della Scala, e a destra il protiro che proteggeva l’arca di Giovanni da Tolentino, medico del XV secolo.
Le altre facciate sono coronate da archi pensili e pinnacoli. La graziosa abside poligonale è dotata di contrafforti angolari, mentre le absidi minori sono ornate da lesene e arcate.
Il campanile massiccio, iniziato nel XII secolo dai benedettini, fu rimaneggiato e rialzato nel XIV dai francescani.

La chiesa superiore ha una pianta rettangolare, un presbiterio sopraelevato e alla fine l’abside poligonale con cinque settori ornati da affreschi del XIV secolo.
Il superbo controsoffitto in legno a carena di nave rovesciata è singolare e decorato con due gallerie di ritratti di santi : 416 dipinti del XIV inserito in archi trilobati. Al contrario il presbiterio è coperto di una volta trasversale.
È dotata di cappelle e altari, affreschi medievali dei XIV e XV secoli, con opere di Turone, Torbido, Stefano e Liberale da Verona, Caroto e affreschi di Pisanello.

Si vede in particolare la pala d’altare di san Francesco d’Assisi di Giovanni Battista Belloti, una crocifissione sulla controfacciata che è una delle opere più importanti di Turone.
Il bellissimo Monumento Brenzoni (1420-1439), dello scultore fiorentino Nanni di Bartolo, conta un gruppo della risurrezione di Cristo, con quattro soldati addormentati, tre angeli e due putti. Le tombe murali sono in stile veneziano. L’affresco sopra l’Annunciazione è la prima opera maggiore del pittore Pisanello che è sopravvissuta. E sopra una statua di un profeta.

Sotto il presbiterio, la chiesa inferiore ha una struttura rara con le sue quattro navate. È un gioiello dell’arte romanica, con pilastri quadrati che si alternano con pilastri crociferi, portanti volte a crociera, i cui fiori a sei petali sono il simbolo dei benedettini. Affreschi votivi dall’XI al XVI secolo adornano ancora le pareti e i pilastri.
L’asse centrale della chiesa ha dunque questa curiosa particolarità di seguire una delle tre file di colonne.
Termina con la triplice abside, con un bel crocifisso ligneo del XVI secolo.

Informazioni e fonti

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