In origine, una basilica paleocristiana fu costruita in questa zona su antiche ville romane dotate di terme private. L’attuale complesso di Santa Maria Matricolare comprende oltre al duomo anche la Chiesa di Sant’Elena, il Chiostro dei Canonici, il palazzo vescovile, la biblioteca capitolare, il museo canonico e il Battistero di San Giovanni in Fonte.
Si ritrovano così le architetture di più epoche, con stili romanico, gotico e rinascimentale, tra cui opere di grande valore come fonti battesimali in marmo del XII secolo o l’Assunzione di Maria di Tiziano del XVI secolo. Mosaici e ornamenti delle prime basiliche sono messi in valore nel chiostro e sotto la chiesa di Sant’Elena.

Aspetti storici

La prima basilica paleocristiana si situava al livello della chiesa di Sant’Elena, consacrata da San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, e rapidamente ampliata qualche decennio più tardi. Quest’ultima è crollata verso il VII secolo. Allora la cattedrale fu spostata più a sud, ricostruita tra l’VIII e il IX secolo. La nuova chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117. Fu poi restaurata e dotata dei due portici romanici nel XII secolo.
L’interno è stato completamente ristrutturato tra la metà del XV e la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e l’inserimento della recinzione semicircolare.

Battistero di San Giovanni in Fonte

Risalente all’epoca longobarda, probabilmente nel VII o VIII secolo, il Battistero di San Giovanni in Fonte fu ricostruito nel 1123 in stile romanico, con una struttura che alterna pietre e mattoni, tre navate all’interno, formato insolito per questo tipo di edificio.
Il magnifico fonte battesimale ottagonale è attribuito a Brioloto e risale alla fine del XII secolo, ciascuno scolpito da un unico blocco di marmo e che presenta scene dei vangeli sulle otto facce.
Restano porzioni di affreschi del XIII e XIV secolo. In contro-facciata, si vede un battesimo di Cristo del 1568, e si trova una Madonna col Bambino di Giovanni Caroto.

Atrio di Santa Maria Matricolare

Questo atrio era un passaggio tra la cattedrale e la chiesa di Sant’Elena, delimitato da pilastri, con sei colonne dei XI e XII secoli che sostengono le volte, sepolture al suolo, un trittico del XIV secolo, e davanti all’abside un osso sospeso!

Chiesa di Sant’Elena

Dedicata ai Santi Giorgio e Zenone, la Chiesa di Santa Elena a Verona fu costruita nel IX secolo sopra i resti delle due antiche basiliche paleocristiane, restaurata nel XII secolo, con un coro ligneo del XV secolo. Spazi rivelano gli scavi con i resti delle antiche basiliche. Nell’abside si vedono quelle della prima fine del IV secolo, mentre le vestigia dell’abside della seconda del V secolo si trovano verso l’ingresso. Conserva anche un bel trittico scolpito del XIV secolo e un’epigrafe del IX con l’elenco delle reliquie della chiesa.

Cattedrale Santa Maria Assunta

La Basilica di Santa Maria Assunta, costruita nel XII secolo, consacrata nel 1187, sostituì due edifici paleocristiani, dei quali l’ultimo fu distrutto da un terremoto nel 1117.
Successivamente rimaneggiata, ha una facciata in parte romanica con il portico, la muratura in tufo e mattoni e l’abside del XII, e in parte gotica con finestre del XIV, e una parte superiore barocca del XVII.
Il portico del frontone, che risale al 1139 realizzato da Niccolò, ha due protiri sovrapposti e le cui colonne sono appoggiate su grifoni. È decorato con sculture. Nel timpano si vedono le immagini di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista. Su entrambi i lati si troverebbero i paladini Roland e Olivier.
Sull’architrave sono rappresentate le tre virtù teologali: la Fede, la Carità e la Speranza.
Negli stipiti sono rappresentati dieci profeti, e i simboli degli evangelisti si vedono sulla volta, e sopra la porta una Vergine col Bambino, l’Adorazione dei Magi e l’Annuncio ai Pastori.
Sul lato sud si trova un portico laterale in stile longobardo dell’inizio del XII. Il campanile è accessibile su prenotazione, una scala che conduce alla cima. Fu iniziato nel XVI secolo e rimase incompiuto.

L’aspetto interno risale alla ristrutturazione quattrocentesca, con la sua navata e colonne in marmo rosso di Verona che sostengono arcate gotiche.
In controfacciata si vede il Monumento funebre del vescovo Galesio Nichesola, opera di Iacopo Sansovino a sinistra e un orologio monumentale.
La navata ospita numerosi altari, qui chiamati cappelle. Si trovano due vere cappelle, quella della Madonna del Popolo di fronte alla Cappella Memo.
Alcuni altari sono incorniciati da affreschi del XV secolo.
Nella Cappella Cartolari Nichesola si trovano affreschi quattrocenteschi, ristrutturati intorno al 1530 da Jacopo Sansovino, con la famosa pala dell’Assunzione di Tiziano sull’altare dipinto nel 1555.
Nell’abside la recinzione semicircolare di Michele Sanmicheli risale al 1534 e gli affreschi anche al 1534 furono eseguiti da Francesco Torbido sulla base di un cartone di Giulio Romano con l’Assunzione di Maria, la sua nascita, la Presentazione al tempio, Isaia ed Ezechielia, ecc.
Tra altre cose, si vede nella Cappella Calcasoli degli affreschi di Falconetto del 1503 e al centro l’Adorazione dei Magi di Liberale da Verona.

Informazioni e fonti

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